SWAMI SIVANANDA
Una delle figure più importanti per il recente sviluppo dello yoga è stato Swami Sivananda. Questo grande maestro indiano ha studiato ed esercitato come medico prima di intraprendere la ricerca spirituale. Uomo di straordinaria forza ed energia ha pubblicato centinaia di libri, opuscoli e riviste, portando nell’insegnamento dello yoga tutto il suo autorevole patrimonio medico e riuscendo a divulgare gli argomenti filosofici più complessi in termini semplici e comprensibili.
Oltre ad un ashram (monastero) e un’accademia di yoga, Swami Sivananda ha fondato nel 1935 la Divine Life Society, un’associazione dedicata agli ideali della verità, della purezza, della non-violenza e della autorealizzazione. Nel suo ashram di Rishikesh egli ha contribuito alla formazione di molti eccellenti discepoli nello yoga e nella filosofia vedanta. Tra questi Swami Vishnudevananda, che egli invitò ad andare in occidente per divulgare lo yoga. Swami Vishnu giunse a San Francisco nel 1957 e per molti anni viaggiò per gli Stati Uniti tenendo conferenze e facendo conoscere le asana prima di fondare una serie di ashram e di centri yoga Sivananda a livello internazionale (circa 100 in tutto il mondo). Insegnante dotato di grande dinamismo personale, Swami Vishnu è stato un punto di riferimento per molti studenti dei suoi centri; egli ha sintetizzato l’antica saggezza yoga in cinque principi fondamentali che si possono adattare facilmente agli schemi di vita di ciascuno, fornendo a tutti la possibilità di vivere una vita lunga e sana.
“…la salute è ricchezza, la pace della mente è felicità, lo yoga mostra la via…” Swami Vishnudevananda
I 5 PRINCIPI DELLO YOGA SECONDO SIVANANDA
Lo yoga è un’esistenza di autodisciplina basata su 5 punti, un sistema completo per riparare o mantenere sane le facoltà fisiche e mentali:
- ESERCIZIO FISICO CORRETTO (ASANA). Le asana (posizioni yoga) influiscono su tutto il corpo aumentandone la flessibilità, tonificando i muscoli, le ghiandole e gli organi interni. Inoltre mirano a sviluppare non solo il corpo ma anche le facoltà mentali e la spiritualità
- RESPIRAZIONE CORRETTA (PRANAYAMA). La respirazione yoga insegna ad utilizzare a pieno i polmoni, a ricaricare il corpo grazie ad una maggiore immissione di ossigeno e di prana (energia vitale) e a controllare la mente attraverso la regolazione del respiro
- RILASSAMENTO PROFONDO. Si inducono tutte le parti del corpo e la mente ad un completo rilassamento. Questo porta ad una profonda calma interiore che ci avvicina alla nostra essenza naturale e ci dona un completo benessere
- ALIMENTAZIONE CORRETTA. La pratica dello yoga è agevolata da una dieta naturale che si basa su alimenti freschi, leggeri e nutrienti, come la frutta, i cereali e le verdure. Essa mantiene il corpo agile e la mente chiara e lucida
- MEDITAZIONE E PENSIERO POSITIVO. Interrompendo le onde dei pensieri attraverso l’osservazione della mente, si arriva alla comprensione della nostra vera natura, scoprendo la saggezza e la tranquillità interiore.

ESERCIZIO FISICO CORRETTO (ASANA)
Le asana mirano mirano a sviluppare non solo il corpo ma anche ad aumentare le facoltà mentali e le capacità spirituali. Infatti le asana aprono i canali energetici e i centri psichici. Gli yogi scoprirono che sviluppando il controllo del corpo attraverso queste pratiche era possibile controllare la mente e l’energia.
La differenza tra esercizio yoga ed esercizio fisico comune, è la seguente: mentre gli esercizi yoga evitano i movimenti violenti dei muscoli, quelli fisici li enfatizzano producendo grandi quantità di acido lattico che si deposita nelle fibre muscolari. Nel caso dello yoga, l’effetto dell’acido lattico e l’affaticamento da esso causato sono neutralizzati dall’immissione di ossigeno (respirazione profonda). Gli esercizi fisici di yoga sono chiamati asana che significa postura ferma. La posizione yoga deve essere tenuta per diverso tempo. Lo scopo iniziale è aumentare la flessibilità del corpo. Quanto più è flessibile, tanto più giovane si mantiene il corpo. Le posizioni yoga si concentrano inizialmente su salute, forza e flessibilità della spina dorsale. La colonna vertebrale ospita il sistema nervoso. Una spina dorsale mantenuta flessibile e forte con gli esercizi aumenta la circolazione del sangue assicurando ai nervi il giusto rifornimento di nutrimento ed ossigeno. Le asana lavorano sul sistema interno del corpo, sulle ghiandole e sugli organi, come pure sui muscoli. Esse influenzano inoltre le parti più profonde e sottili del corpo. Gli organi interni ricevono stimolo e massaggio attraverso i vari movimenti delle asana e sono predisposti ad un funzionamento più efficiente. Il sistema endocrino (ghiandole e ormoni) viene ringiovanito contribuendo così ad equilibrare le emozioni e a migliorare l’atteggiamento mentale verso la vita. Di pari passo con la pratica delle posizioni yoga, ci si dedica anche alla respirazione profonda e alla concentrazione della mente. Eseguite lentamente e consapevolmente le asana producono molto di più che semplici benefici fisici: diventano esercizi mentali di concentrazione e meditazione. Gli yogi pongono grande attenzione al controllo della mente. Essi sanno che la mente è per sua natura instabile e che in ogni momento è colpita e stimolata dai sensi attraverso vista, udito, gusto, tatto e olfatto. E’ per questo che bisogna sforzarsi di staccare la mente dagli oggetti dei sensi e rivolgerla all’interno per liberarla dalle distrazioni e tenerla sotto controllo. Praticando le posizioni yoga non come semplici esercizi aerobici ma con la consapevolezza dei muscoli usati, della respirazione e del rilassamento, a poco a poco la mente si allontana dai sensi.
“…avendo eseguito l’asana, si ottiene stabilità del corpo e della mente, libertà dalla malattia e leggerezza delle membra…” Hatha Yoga Pradipika

RESPIRAZIONE CORRETTA (PRANAYAMA)
Il prana (che corrisponde al “chi” nella medicina cinese) è l’energia di base che anima tutte le forme della vita, non è la materia grezza ma l’energia che l’aziona. E’ l’energia che esiste in tutte le cose, più sottile dell’aria e dell’ossigeno. Essa pervade tutto il corpo, seguendo dei flussi ben definiti chiamati nadi, che sono responsabili del mantenimento di tutta l’attività cellulare. La rigidità del corpo è dovuta ad un blocco del prana e ad un conseguente accumulo di tossine; quando il prana inizia a scorrere, le tossine sono eliminate dal sistema assicurando la salute di tutto il corpo.
Gli esercizi di respirazione yogica sono chiamati pranayama (prana cioè energia vitale e Yama o ayama cioè controllo o espansione). Quindi il pranayama è il controllo del prana o espansione dell’energia vitale.
Attraverso l’atto respiratorio non immettiamo solo ossigeno nei polmoni e ci liberiamo dalle tossine, ma permettiamo al prana, l’energia vitale, di raggiungere e nutrire ogni organo del corpo, ogni cellula.
Il prana è un’energia vitale e sottile che conduce al controllo della mente. Il pranayama ha inizio con la padronanza del movimento dei polmoni, attraverso l’inspiro (stimola l’ossigeno) e l’espiro (espelle l’aria viziata e le tossine) per rinforzare i polmoni ed equilibrare il sistema nervoso e quello pranico, in preparazione alla pratica di ritenzione che rimane la parte più importante. La ritenzione del respiro distribuisce l’energia in tutto il corpo.
Il pranayama calma il sistema nervoso e riduce la bramosia. La mente si libera e diventa un mezzo adatto per la concentrazione. L’emotività influisce sul ritmo del respiro e lo trasforma in rapido, poco profondo e incontrollato. Il controllo del respiro permette il controllo della mente. Dato che lo scopo dello yoga è calmare e controllare la mente, lo yogi apprende la tecnica del pranayama per dominare il respiro, in modo da controllare i sensi, raggiungere così lo stato di pratyahara (ritiro dei sensi).
Tutte le malattie del corpo possono essere eliminate alla radice controllando e regolando il prana; questa è la conoscenza segreta della guarigione. Durante la respirazione normale attiviamo pochissimo prana: quando, invece, ci concentriamo e regoliamo consapevolmente la respirazione, siamo in grado di immagazzinarne una quantità maggiore. La respirazione migliore è quella addominale profonda, poiché apporta aria alla parte più grande e bassa dei polmoni. La respirazione è lenta e profonda e il diaframma viene usato correttamente.
Il pranayama aumenta nell’uomo la volontà, l’autocontrollo, la capacità di concentrazione, le qualità morali e l’evoluzione spirituale.
“…il pranayama è il legame tra le discipline mentali e fisiche; l’azione è fisica, ma l’effetto è rendere la mente calma, lucida e ferma…”

RILASSAMENTO PROFONDO
Quando il corpo e la mente sono costantemente sovraccaricati, le loro capacità naturali diminuiscono. La vita moderna, il lavoro, il divertimento, il cibo e mille altre attività rendono il rilassamento difficile e fanno dimenticare che il riposo e il rilassamento sono il metodo che la natura ha per ricaricarsi. In più, proprio in virtù dei fattori esterni legati alla vita moderna, anche quando si tenta di riposarsi, la persona media consuma tanta energia fisica e mentale a causa di tensioni. Anche durante il giorno, con lo stress sempre crescente, si tende sempre più a tenere i muscoli costantemente pronti a lavorare consumando molta più energia nell’attesa che di quella necessaria per svolgere il lavoro stesso.
Per regolare ed equilibrare il lavoro del corpo e della mente, il metodo migliore è imparare a risparmiare l’energia che il corpo produce. Questo è possibile imparando a rilassarsi.
Nell’arco della giornata il corpo produce normalmente tutte le sostanze e tutta l’energia necessaria per il giorno seguente. Tuttavia spesso accade che queste sostanze e questa energia vengano consumate in pochi minuti di cattivo umore, collera, offese o attacchi di ira. Questo processo di esternazione oppure al contrario di repressione delle emozioni violente, diventa spesso una vera e propria abitudine. Il risultato è disastroso, non solo per il corpo ma anche per la mente.
Questi sono alcuni dei benefici del rilassamento:
-rinfresca il sistema e ricarica il corpo
-risparmia energia abbassando le tensioni
-stimola la produzione di endorfine (gli ormoni del benessere) e potenzia il sistema immunitario
-sviluppa la capacità di osservare senza giudicare (rilassarsi significa cedere il controllo).
Durante il rilassamento completo viene consumata poca o nessuna energia, il resto viene immagazzinata e conservata.
Per raggiungere il rilassamento completo, gli yogi usano tre metodi:
- il rilassamento fisico
- il rilassamento mentale
- il rilassamento spirituale
Padroneggiando l’arte del rilassamento si ottiene la chiave della salute, della vitalità e della pace interiore. Pochi minuti di rilassamento sono in grado di esercitare un’azione più efficace di molte ore di sonno disturbato, nel ridurre le preoccupazioni e la stanchezza.
“…lo spirito che scuote il mondo dei sensi pur mantenendoli in armonia…trova riposo nella tranquillità…” Bhagavad Gita

ALIMENTAZIONE CORRETTA
“…L’attitudine dello yoga è quella di mangiare per vivere, non vivere per mangiare…” Swami Vishnudevananda. Questo è l’approccio degli yogi all’alimentazione. Chi pratica yoga sceglie i cibi che hanno maggiori effetti positivi sul corpo e sulla mente e minori effetti negativi sull’ambiente e sugli esseri viventi. In quanto vegetariano, il praticante yoga mangia i prodotti primari nella catena alimentare: le piante. Esse ricevono il loro nutrimento direttamente dal sole, fonte di energia per tutte le forme di vita sul nostro pianeta.
In natura esiste un ciclo conosciuto come il ciclo del cibo o catena alimentare. Il sole è la fonte di energia primaria per ogni forma di vita sul nostro pianeta, alimenta le piante -al vertice di questa catena- mangiate dagli animali (erbivori o vegetariani) i quali, a loro volta, sono mangiati da altri animali (carnivori). Essendo alimentato direttamente dal sole, il cibo al vertice della catena alimentare possiede la maggior parte delle proprietà atte a favorire la vita. Il valore nutritivo della carne animale è definita fonte nutritiva di seconda mano ed è di natura inferiore. Tutti i cibi naturali (frutta, verdura, semi, noci e granaglie) presentano in determinate quantità, proporzioni diverse di elementi nutritivi essenziali. Come fonte proteica, essi vengono facilmente assimilati dal corpo. Le fonti di seconda mano, invece, sono spesso più difficili da digerire e hanno un valore nutritivo inferiore per il metabolismo del corpo.
Quindi la dieta yogica consiste principalmente di cereali, legumi, frutta e verdure, noci, semi e latticini. Un’alimentazione vegetariana è sana, facile da digerire e fornisce al corpo il massimo degli elementi nutritivi e dell’energia. In genere si dovrebbero scegliere cibi il più freschi e naturali possibile (senza conservanti o aromi artificiali), idealmente prodotti organici non modificati geneticamente. La preparazione attenta dei cibi è essenziale per mantenere al massimo le sostanze nutritive. Il conservare i cibi troppo a lungo, la raffinazione o un’eccessiva cottura distruggono molte delle componenti vitali dei nostri alimenti.
Anche la mente si nutre. La maggior parte delle persone non si rende conto che le componenti del cibo vanno a formare la sostanza della mente, influenzandola quindi in modo molto sottile. E’ così che i cibi impuri, quali la carne, non solo irrigidiscono le articolazioni, ma lasciano dietro di sé anche un senso di pesantezza e di pigrizia; essi creano un terreno fertile per l’insorgere di malattie croniche o della depressione. La dieta yogica consiste di cibi puri e aiuta a tenere in forma il corpo e la mente. Il corpo umano ha bisogno di cibo per due ragioni: come combustibile per produrre l’energia di cui ha bisogno e per rigenerare il corpo e rinnovare continuamente i tessuti. Una dieta pura e naturale è il modo migliore per sostenere il nostro corpo in queste due necessità di base.
La dieta yogica aiuta a raggiungere un livello di salute elevato, un intelletto acuto e la serenità della mente.
“…Siate sobri e temperati; sarete in salute. Crogiolatevi al sole; trascorrete del tempo all’aria aperta. Il sole e l’aria aperta sono un ottimo medico per voi. Fate in modo che il vostro cibo sia semplice. Non mangiate mai troppo né troppo poco. Fate una quantità sufficiente di esercizio fisico. Diventate il medico di voi stessi…”. Swami Sivananda
MEDITAZIONE E PENSIERO POSITIVO
Tutti noi, più o meno consapevolmente, cerchiamo quella pace della mente che la meditazione ci può dare. Ognuno di noi ha un proprio modo di tendere a questa pace, un modo personale di meditare, dall’anziana signora che lavora a maglia davanti al camino, al barcaiolo che guarda un tramonto sul fiume incurante del passare del tempo, a chi cammina in silenzio tra le rocce in montagna.
Quando focalizziamo l’attenzione, la mente diviene silenziosa: quando ci riesce di concentrare i pensieri su un solo oggetto, il continuo brusio interiore si calma. In effetti quel senso di appagamento che viviamo quando la mente è concentrata, deriva spesso non tanto da ciò che facciamo, ma dal fatto che, intenti in qualcosa, ci lasciamo alle spalle preoccupazioni e problemi. Purtroppo questa attività è un breve intervallo di pace. Quando la mente viene di nuovo distratta, ritorna alla normale routine di vagabondaggio senza meta, dissipando l’energia tra i ricordi e i progetti per il futuro e trascurando ciò che è a portata di mano.
Per ottenere un appagamento più duraturo è necessario educare la mente con la meditazione. La meditazione è la pratica in cui la mente osserva costantemente se stessa. Ciò significa focalizzare la nostra attenzione su di un punto, calmare la mente per poter percepire il nostro sé interiore. Interrompendo le onde dei pensieri, arriverete alla comprensione della vostra vera natura e scoprirete la saggezza e la tranquillità interiore.
Concentrandovi su un mantra, riportate continuamente l’attenzione sull’oggetto scelto, riducendo il movimento della mente ad un piccolo cerchio. Dapprima i pensieri continueranno a presentarsi, ma, con la pratica, riuscirete ad aumentare il tempo in cui la mente è concentrata. All’inizio, quando l’attenzione è ancora discontinua, la meditazione si chiama più propriamente concentrazione. La differenza è solo una questione di grado, non di tecnica. Swami Vishnudevananda la esprimeva in questo modo: “nella concentrazione le redini della mente sono solidamente trattenute; nella meditazione le redini non servono più perché la mente si sofferma spontaneamente su una sola onda di pensiero”.
Praticando regolarmente la meditazione scoprirete di possedere più determinazione e più forza di volontà, ed il vostro modo di pensare diverrà più chiaro ed efficace influendo positivamente su tutte le vostre azioni.
E’ stato scientificamente provato che i pensieri positivi portano risultati positivi alle cellule. Poiché la meditazione comporta uno stato positivo prolungato della mente, essa ringiovanisce le cellule del corpo ritardandone l’invecchiamento.
La mente può essere paragonata al guidatore intelligente del veicolo-corpo. Per questo è importante che sia guidata in modo saggio dal pensiero positivo, affinchè possa riconoscere la meta del proprio viaggio e la strada giusta per raggiungerla. Il pensiero positivo sviluppa i sentimenti più nobili come coraggio, amore, appagamento, che gradualmente sostituiscono quelli negativi come timore, rabbia, gelosia e impazienza.
“…la meditazione è il cammino reale che conduce alla libertà, una scala misteriosa che da terra porta in cielo, dal buio alla luce e dalla mortalità all’immortalità…”
Swami Sivananda
“…l’uomo crea il proprio destino dal suo modo di pensare e di comportarsi; egli è in grado di cambiare il suo destino, ne è il padrone, di questo non c’è dubbio; con il giusto modo di pensare e uno sforzo costante, egli può diventare padrone del suo destino…” Swami Sivananda